di Davide Rocco Capalbo

Ma come è possibile che Cappuccetto Rosso fosse tanto sciocca da non capire che quello che l’aspettava nel letto di sua nonna era il lupo? Eravamo in tanti a chiedercelo, da bambini. Tra i meno propensi a concedere alla fiaba il beneficio della sospensione dell’incredulità c’era anche Bethan Woollvin, che, ormai adulta, l’anno scorso ha esordito con il suo suo Little Red Riding Hood (Cappuccetto Rosso), pubblicato dall’editore inglese Two Hoots.

copertina di Little Red, di Bethan Woollvin (Two Hoots, 2016)

Nella Little Red di Bethan Woollvin, la bambina che incontra il lupo nel bosco è molto più sveglia di quanto ci hanno fatto credere i fratelli Grimm, e sgama subito il pessimo travestimento del lupo. Il libro ha vinto diversi premi, tra cui il New York Times Best Illustrated Book 2016 e l’AOI World Illustration Awards 2017 per la categoria dei nuovi talenti.

Quest’anno la giovane autrice inglese ha pubblicato, sempre per Two Hoots, la sua personale rivisitazione di una seconda fiaba, Rapunzel, in cui la principessa imprigionata nella torre non ha certo bisogno di aspettare il principe azzurro per liberarsi della strega.

copertina di Rapunzel, di Bethan Woollvin (Two Hoots, 2017)

In queste riscritture di Rapunzel e Little Red Riding Hood le protagoniste femminili delle fiabe classiche rifiutano quel ruolo ancillare che le ha sempre viste solo come fanciulle in attesa del salvatore di turno: queste ragazze sono forti e argute e non hanno paura di affrontare i loro mostri. Le illustrazioni di Bethan Woollvin, poi, sono di grande impatto e rendono bene il carattere delle protagoniste.

Nell’intervista che segue, l’autrice ci racconta come sono nati i suoi libri.

Come ti è venuta l’idea di riscrivere le fiabe classiche?
È iniziato tutto quando ero all’università. Il nostro tutor ci aveva assegnato un compito abbastanza aperto: creare un libro entro sei settimane. L’ho presa come un’opportunità per ampliare il mio portfolio. Non avevo mai fatto illustrazioni per bambini prima di allora, né avevo mai scritto una storia. Ho pensato che il modo migliore di iniziare fosse scegliere una storia o una fiaba classica come base per fare delle illustrazioni. Ho scelto Little Red Riding Hood, ma rileggendo la fiaba ho realizzato quanto quella storia mi infastidisse quando ero bambina. Avevo sempre trovato che Cappuccetto Rosso fosse una ragazzina un po’ sempliciotta che, non si sa come, era riuscita a scambiare un lupo per sua nonna! Quindi, invece di limitarmi a illustrare la fiaba classica di Cappuccetto Rosso, ho iniziato a riscrivere tutta la storia finché non ho scritto e illustrato un mondo tutto mio in cui c’era una protagonista con cui mi sarei trovata meglio da bambina. A questo punto, ho capito che adattare storie e fiabe mi diverte, e questo mi ha portato a scrivere anche Rapunzel (Raperonzolo), che è uscito a giugno nel Regno Unito.

Le ragazzine protagoniste dei tuoi libri non hanno paura dei lupi e delle streghe. Mi piace: penso sia il modo in cui dovrebbero essere scritte le fiabe. Il messaggio femminista nei tuoi libri è intenzionale, o volevi solo divertirti e quel messaggio nelle tue storie è una conseguenza?
Quando ho scritto Little Red e Rapunzel, non avevo in mente di scrivere qualcosa di necessariamente femminista, è successo in modo molto più naturale. Mentre scrivevo il libro, volevo semplicemente rendere Cappuccetto Rosso un personaggio di cui mi sarebbe piaciuto leggere quando ero bambina, invece delle damigelle in angoscia che si trovano spesso nelle fiabe classiche. Non ho scritto Little Red e Rapunzel solo per soddisfazione personale, li ho scritti per le mie piccole e caparbie sorelline. Volevo che potessero leggere, da bambine, dei libri con personaggi femminili audaci e coraggiosi a cui ispirarsi.

Scriverai un terzo libro (o anche di più)? (Ti prego, di’ di sì).
Posso confermare che sto lavorando a un altro libro con Two Hoots, il mio editore inglese.

Quale sarà la prossima fiaba?
Non si può dire, segreto professionale!

Vorrei chiederti qualcosa sulle illustrazioni, ma l’unica domanda che ho è questa: sulle copertine dei libri, gli occhi di Cappuccetto Rosso guardano a destra, quelli di Raperonzolo a sinistra. Sul terzo libro, in che direzioni guarderanno?
Aspetta e vedrai…

Ora una domanda seria. Che tecnica usi per le illustrazioni?
Per le illustrazioni dei libri inizio a fare qualche schizzo su dei grandi cartoncini in formato A2. Poi dipingo le illustrazioni con il gouache (di solito in tre colori!), ma faccio tutto su un solo strato, invece che su strati separati. Finito di colorare, scansiono tutte le illustrazioni e le lavoro in digitale su Photoshop. Nelle mie illustrazioni c’è molta pittura e un bel po’ di lavoro manuale: questo perché preferisco usare metodi di lavoro più organici, invece di ricorrere in modo troppo pesante a Photoshop.

Aspettando il suo prossimo libro, ringraziamo Bethan Woollvin per averci concesso questa intervista e speriamo di leggere presto Rapunzel e Little Red anche in italiano.

Les Mots Libres edizioni

Privacy Preference Center